Nell’epoca digitale il ruolo del viticoltore rimane estremamente cruciale ma i tempi richiedono, un po’ dappertutto, una graduale ma decisa transizione verso pratiche moderne, così da rimanere competitivi nel mercato globale del vino. Un mercato che, secondo le previsioni, dovrebbe raggiungere i 450,59 miliardi di dollari di valore entro il 2028!
L’equilibrio tra tradizione e innovazione è essenziale. L’integrazione degli strumenti digitali è fondamentale secondo gli esperti: bisogna, per quanto possibile, mirare a migliorare tutte le diverse fasi del processo di vinificazione. Alcuni produttori cercano di spiegarci quali siano le più importanti fasi da rispettare: “La viticoltura guidata dai dati è centrale: monitorare la salute del suolo, il clima e la vitalità delle viti è diventato necessario. Le aziende come la nostra (Clos Du Val) dimostrano l’utilità di sistemi di dati coesivi, ottimizzando l’irrigazione e la gestione dei vigneti. L’analisi dei dati ridefinisce la gestione dei vigneti, consentendo ai viticoltori di prevenire malattie e parassiti in modo proattivo, migliorando l’efficienza e la qualità del vino”.
La creazione di un’esperienza digitale per i clienti, poi, è essenziale. Le aziende vinicole che abbracciano l’e-commerce, le degustazioni virtuali e il marketing digitale prosperano. Strumenti come il Customer Relationship Management aiutano a comprendere meglio i clienti e offrono esperienze virtuali coinvolgenti. Come sottolineano alcuni analisti del settore economico: “Investire in innovazioni tecnologiche sostenibili è cruciale per il settore. Aziende come Treasury Americas adottano iniziative di energia solare e conservazione ambientale, riducendo l’impatto ecologico dei vigneti. Tecnologie sostenibili come i sistemi di irrigazione intelligente contribuiscono alla gestione precisa delle risorse, promuovendo la sostenibilità e la resilienza aziendale”.