“Il vetro è un materiale ottimale per il futuro, perché è un materiale riciclabile all’infinito. Quando si parla di materiali riciclati, di solito si intende che essi attraversano sei o sette cicli prima di diventare rifiuti.
Con il vetro, possiamo ripetere il ciclo più e più volte, all’infinito”. A discutere del mercato enologico e dei suoi delicati imballaggi è Felix Lamolinerie, CEO di Verallia USA, il terzo produttore mondiale di imballaggi in vetro per bevande e prodotti alimentari. Nell’industria vinicola, infatti, il 23-29% dell’impronta di carbonio deriva proprio dalle bottiglie di vetro, e la sfida più attuale è quella di renderle più sostenibili, considerando che l’85% dei consumatori americani (e non solo) preferisce il vino in vetro. Il vetro riciclato, per sua natura, viene frantumato e riutilizzato, riducendo conseguentemente lo spreco di risorse naturali ed energia.
Aumentando idealmente il vetro riciclato al 55%, si può dimezzare l’uso di sabbia, calcare e soda. Ogni 10% in più di vetro riciclato riduce il consumo energetico e le emissioni di CO2 dei forni. La Bordelaise AIR da 300 grammi di Verallia (l’azienda di Lamolinerie) è una delle bottiglie più leggere mai prodotte, riflettendo l’impegno congiunto per un futuro sostenibile. In risposta all’accordo della Tavola Rotonda del Vino Sostenibile, Verallia si impegna a ridurre il peso delle bottiglie sul mercato vitivinicolo. Tra 15 anni, tutti i nostri forni saranno ibridi o 100% elettrici. – aggiunge Felix Lamolinerie – Stiamo re-immaginando il vetro del futuro sostenibile e stiamo sconvolgendo il settore”.