“Ho il sogno di produrre uno chenin secco, fermentato in botte e degno di essere invecchiato, che potrebbe rendermi famoso. Anche se ci volessero 10 o 15 anni”. Era effettivamente il lontano 2008, quando il produttore australiano Julian Wright pronunciò queste decise parole a un giornalista.
Proprietario della rinomata Marri Wood Park di Margaret River, Wright può dire oggi di aver realizzato la sua grande ambizione, divenendo un apprezzatissimo coltivatore della varietà chenin. All’epoca poteva sembrare addirittura un azzardo, questo perché erano ben poche le persone interessate allo chenin blanc, ma Wright era assolutamente determinato nei suoi intenti. Si fece aiutare da un famoso enologo, Bob Cartwright, affinché gli desse una mano a rendere la sua visione realtà. Il risultato fu inatteso quanto strabiliante: uno chenin “di riserva”, magro e teso, ricco di sapore con rimandi alla buccia di mela verde e note minerali.
Per quanto i vini più “invecchiati” della tenuta siano comunque impressionanti, tuttavia sono lo chenin blanc e gli altri vini prodotti ultimamente dal vigneto che meritano davvero di rendere famoso il ringiovanito Marri Wood Park. Nel 2017 Julian è stato raggiunto in azienda anche dalla figlia Natalie, abbandonando la carriera di avvocato e la sua formazione culinaria a Parigi, tutto per amore del padre e del mondo delle vigne.
“Ho lavorato in cantina quando ero all’università – ha raccontato – Mi è sempre piaciuto il vino e mi ha sempre appassionato. Dopo aver avuto il mio primo figlio a Parigi e poi essere tornata a casa, papà voleva che mi occupassi del vigneto e io ho intravisto un’opportunità. Sentivo che avevamo un buon prodotto: dovevamo solo riconfezionarlo e dargli un po’ più di vita”. E così è stato, grazie anche a una drastica riduzione dei vini offerti e un’oculata modernizzazione dell’etichetta.