Le aziende del settore delle bevande, in particolare cantine e birrifici, sono sempre più impegnate nel cercare di ridurre il loro impatto ambientale. Con l’aumento della domanda dei consumatori e la crescente pressione normativa, la sostenibilità sta pian piano diventando un imperativo, non solo un’opzione.
Queste aziende, legate alla natura e con un forte utilizzo di imballaggi, sono in una posizione privilegiata per guidare questo cambiamento. “Molti produttori di vino e birra – spiegano gli analisti e gli esperti – hanno integrato la sostenibilità nella loro identità aziendale. Una delle innovazioni più rilevanti riguarda l’adozione di materiali eco-compatibili, come il packagingbiodegradabile, riciclabile o a base vegetale, sostituendo la plastica e la schiuma tradizionale. L’utilizzo di imballaggi leggeri, riutilizzabili o ricaricabili, come fusti e growler, non solo riduce i rifiuti, ma favorisce anche la fidelizzazione dei clienti”.
Inoltre, l’adozione di pratiche sostenibili ha certamente un impatto positivo anche dal punto di vista economico, andando a migliorarel’efficienza operativa e riducendo i costi di gestione dei rifiuti. Le aziende del settore stanno anche collaborando con fornitori e clienti per implementare programmi di riciclo a circuito chiuso, contribuendo a minimizzare i rifiuti. I consumatori, infatti, sono sempre più attenti alla sostenibilità, con circa il 70% dei bevitori di vino negli Stati Uniti che considerano la sostenibilità una priorità. Questo ha portato a un aumento delle vendite di prodotti sostenibili, rendendo la sostenibilità non solo un valore etico, ma anche un vantaggio commerciale.