Cos’è l’agricoltura biologica rigenerativa? C’è chi, come la decennale azienda di proprietà della famiglia Haas (case study esemplare che esploreremo questa settimana), ne ha fatto un proprio cavallo di battaglia. Stufi e arcistufi dei triti titoli e certificazioni ridondanti e, delle volte, un po’ privi di contenuto, questa realtà californiana ha ricevuto una sorta d’illuminazione sulla strada di Damasco una volta ottenuto un ulteriore riconoscimento: il sopracitato merito in agricoltura biologica rigenerativa.
“Sostenibile, biologico, biodinamico. Sono tutti aggettivi e relative certificazioni che certamente si riferiscono a metodi di coltivazione migliori per l’ambiente e la società rispetto all’agricoltura industriale. – ha dichiarato uno degli imprenditori in questione, Jason Haas – Ho apprezzato e sono orgoglioso di ciascuno di questi traguardi, ma tutti in qualche modo erano incompleti, vagamente definiti”.
L’agricoltura rigenerativa, invece, è un processo che punta a ripristinare e rafforzare la salute stessa del suolo in cui si opera, dell’ecosistema che circonda la vigna. I pilastri di questa via sono di fatti tre: la salute del terreno, il benessere degli animali e l’equità sociale. Tutti principi di cui ora l’azienda di famiglia si è fatta rappresentante e tedofora. I terreni della famiglia Haas sorgono di fatti nell’arida valle di Paso Robles, dove il padre di Jason fu proprio uno dei primi pionieri a decidere di coltivare la vite.
Ora le aziende concorrenti si sono moltiplicate, rendendo ancora più risicate le poche risorse idriche, proveniente soprattutto da scarsi bacini sotterranei. Per fortuna, grazie a importanti legami con la cultura francese, l’azienda vinicola Haas da sempre sfrutta la coltivazione a secco, metodologia spesso distante dal modus operandi americano, ma che ha molto aiutato e continuerà ad aiutare. Soprattutto in un clima torrido come quello californiano.