“Cerco di trattare le piante come tratterei me stesso”. Queste le linee guida, il motto, lo spirito che guida il lavoro del viticoltore californiano Raj Parr. Ormai una delle più preminenti celebrità del mondo enologico americano, Parr si è guadagnato la notorietà grazie alle sue particolari tecniche di coltivazione e cura della vigna, uniche e prova del suo grande amore per questo mestiere.
Nel suo vigneto, che si trova a circa tre miglia dall’oceano, le piante non vengono irrorate con i tradizionali fungicidi. Ma con il latte! Una tecnica bizzarra e ultra-naturale per combattere le muffe. Ma le tecniche bizzarre di Parr non si esauriscono certo qua. Ad esempio, per favorire la fotosintesi delle piante e incrementare il potassio nel terreno, il creativo viticoltore applica al posto del classico fertilizzante delle ortiche fermentate. E ancora molti altri ingredienti che lo stesso Parr ama mangiare, come le mele, la curcuma, le alghe.
Un approccio a tal punto naturalistico ed estremo all’agricoltura enologica da spingerlo ad evitare nella maniera più assoluta perfino gli interventi che i più ferventi ecologisti e sostenitori del biologico troverebbero inoffensivi. “Si perde l’espressione del luogo se si cede alla sanificazione della vite attraverso prodotti chimici. – ha proseguito Parr – Non solo questi metodi naturali sono un bene per il pianeta Terra, ma l’attenta edificazione di terreni sani contribuisce a mio avviso a combattere il cambiamento climatico e a generare vini più gustosi e complessi”. Phelan Farm è il nome di questa particolare realtà, inserita nell’ampio contesto della viticoltura californiana.