L’industria vinicola sudafricana, radicata in una tradizione secolare, sta attraversando un periodo di trasformazione guidato dal continuo miglioramento tecnologico. Niël Groenewald, a capo della società di consulenza Dynamic Wine Solutions, sottolinea che, nonostante il vino evochi una sensazione di agricoltura romantica, i marchi devono abbracciare la tecnologia per potersi differenziare.
Una delle principali richieste pervenute dai gusti di mercato, parrebbe quella della riduzione o addirittura eliminazione dell’alcol dai propri prodotti: “Sono sfide reali, ma riflettono le dinamiche di mercato prevalenti. C’è una nuova generazione di clienti e una maggiore consapevolezza sociale riguardo alla riduzione del consumo di alcol. Questo ha creato un ulteriore requisito di lavorazione per i produttori di vino, che devono gestire la riduzione dell’alcol senza scendere a compromessi”. Le tendenze tecnologiche nell’enologia sudafricana, infatti, si concentrano attualmente sull’allineamento con i gusti dei clienti e sull’utilizzo della tecnologia di produzione in grado migliorare i punti qualità-esperienza del proprio marchio enologico.
Un’ulteriore tendenza, a cui far fronte tramite l’innovazione tecnica, è quella della cosiddetta fermentazione invernale. Viene, infatti, vista da molti come un elemento di potente differenziazione per le aziende, soprattutto per quelle con aspirazioni globali. Nonostante richieda investimenti significativi in refrigerazione e capacità di stoccaggio, può offrire benefici notevoli, come un aumento dei valori aromatici, particolarmente evidente nei vitigni bianchi come quelli del Sauvignon Blanc. Groenewald enfatizza l’importanza di integrare le ultime tecnologie di riduzione dell’alcol e di fermentazione nei processi di produzione, sottolineando che tradizione e tecnologia possono coesistere in modo complementare.