Una delle sfide tecnologiche e di ricerca in costante aggiornamento e avente il più interessante coefficiente di difficoltà, ma anche di tornaconto, è senza alcun dubbio rappresentata dal mondo dell’imballaggio: dalla sua produzione al riciclo, dalla scelta dei materiali al consumo di energia coinvolto nel processo di creazione e trasporto. Ecco tre soluzioni innovative, raggiunte anche grazie al supporto della tecnologia, realizzate da tre rispettive aziende. La prima è la cosiddetta Frugal Bottle, realizzata dalla britannica Frugalpac.
Si tratta di un imballaggio leggero e sostenibile realizzato con il 94% di cartone riciclato, nato in collaborazione con l’italianissima Cantina Goccia, la quale negli ultimi anni ha trasferito l’80% della sua produzione di vino proprio in bottiglie di carta. Abbiamo poi le eco-bottiglie di Packamama. Ecco alcune informazioni direttamente dall’azienda australiana: “I nostri packaging sono più leggeri dell’83% rispetto a molte bottiglie di vetro e il loro design flatpack consente di raddoppiare il numero di eco-bottiglie per pallet, riducendo le emissioni dovute al trasporto e aumentando l’efficienza operativa. Le nostre bottiglie sono realizzate con PET riciclato, prodotto a temperature più di sei volte inferiori rispetto al vetro e con emissioni inferiori del 70-80% rispetto al PET vergine”.
Infine, incontriamo l’azienda di vino ecoTOTE, la quale sfrutta un sistema d’imballaggio circolare denominato ecoSPIRITS: una distribuzione a ciclo chiuso che elimina la necessità di bottiglie di vetro monouso e riduce i rifiuti di imballaggio. “La tecnologia ecoSPIRITS esistente è stata riprogettata per rispondere alle sfide specifiche della gestione del vino di alta qualità, come l’igiene, l’ossidazione, il controllo della temperatura e la protezione dai raggi UV, soddisfacendo anche gli standard per la certificazione biologica e biodinamica” hanno commentato i produttori della ecoTOTE.