La malattia dell’oidio, purtroppo, affligge molte specie di Vitis vinifera che crescono nei nostri amati vigneti. L’oidio è stata segnalata, ad esempio, nei vigneti di Bordeaux, in Francia. Secondo Vitisphere.com, un sito web francese di notizie riguardanti il mondo del vino, quasi l’80% degli appezzamenti monitorati nella regione presentano la malattia.
I pesticidi vengono utilizzati per combattere la malattia della muffa nelle viti più sensibili. L’uso dei pesticidi porta, però, a un incremento della tossicità nel suolo e nelle piante. Si tratta quindi di una pratica insostenibile per l’industria vinicola. La collaborazione di ricerca chiamata VitisGen, un progetto di selezione della vite, sta esplorando l’uso di tecnologie di editing genico, come la CRISPR, per modificare direttamente i geni della pianta. I ricercatori hanno già creato mappe genetiche per oltre 20 famiglie di Vitis e identificato i geni responsabili proprio della resistenza alla muffa.
La prossima fase del progetto consisterà nel testare questi geni candidati inserendoli in altri vitigni. I geni selezionati vengono inseriti in altre viti e si va a osservare come rispondono all’oidio. Sebbene sia possibile la creazione di una nuova varietà genetica di “SuperGrape”, l’obiettivo della ricerca non è quello di creare nuovi ibridi, ma piuttosto aumentare la resistenza dell’uva alle malattie, mantenendone il carattere varietale e il sapore. Pertanto, le nuove tecnologie di editing genico, come la CRISPR, possono portare alla lotta contro la malattia della muffa della vite ed evitare l’uso di pesticidi. Potrebbe essere una situazione vantaggiosa per la vitalità del vino, creando resistenza alle malattie e salvando l’ambiente.