Di recente persino Joe Biden, il Presidente degli Stati Uniti, durante un intervento all’Assemblea della NATO ha confuso la Svezia con la Svizzera,un non elegantissimo mixed up, per dirla in inglese.
E allora? E allora l’agenzia nazionale del turismo svedese Visit Sweden, forte di un sondaggio negli USA ha conclamato il fatto che gli americani non siano esattamente dei draghi in geografia, com’è comunque ampiamente noto, ha preso il toro per le corna, producendo lo spot “Benvenuti in Svezia (non in Svizzera)“.
Realizzato e diffuso appunto da Visit Sweden, quel film proverà proprio a interrompere la confusione che si verifica a livello globale, quindi non solo negli Stati Uniti, quando si parla di Svezia e Svizzera, ingaggiando frontalmente gli elvetici che di riflesso esprimono opinioni più che positive. Un’ironica, provocatoria e splendida campagna promozionale, organizzata con tutti i sacri crismi, con tutto il budget necessario, dove risulta evidentissimo che l’investimento maggiore sia stato sulla creatività vera e propria (quella che noi chiamiamo #immaginazionefunzionale) proprio come fecero per un’altra loro produzione: quel capolavoro di “The Swedish Number”.
Tornando al film, l’attrice in un tailleur d’ordinanza, ripresa in una location da conferenza stampa che più istituzionale non si può, con tono apparentemente formale si rivolge al popolo svizzero (in inglese) invitando a concentrarsi sulle diverse specificità nazionali dei Paesi. Ecco che agli svizzeri spetterà di parlare di “banks” e “mountain tops” e agli svedesi di “sandbanks” e“rooftops”, nel futuro, per la propria promozione turistica, lungo una serie di parallelismi organizzati in una produzione d’alta scuola, uno sciorinare di sottilissimi distinguo tra i due Paesi mai banali (spoiler: si parla anche di LSD e aurore boreali). Ma non è finita qui. Da menzione d’onore la caption del video: “Per porre fine a questa confusione, stiamo ora contattando i funzionari svizzeri”.