“Non possiamo accettare una nuova interpretazione, pubblicata 14 giorni prima della data di applicazione, che implicherà, da un lato, la distruzione di centinaia di milioni di etichette già stampate e, dall’altro, la nostra incapacità di stampare nuove etichette in tempo per rispettare la scadenza del nuovo regolamento”. Questo quanto recentemente dichiarato dal presidente della CEEV (Comité Européen des Entreprises Vins) Mauricio González Gordon.
Vi è, infatti, un problema, una frizione, fra alcune nuove normative europee e i produttori di vino dei Paesi membri: l’ultimo aggiornamento della normativa dell’Unione Europea sull’etichettatura del vino potrebbe comportare lo spreco di centinaia di milioni di etichette. Questo perché la Commissione ha recentemente modificato le proprie norme sull’etichettatura del vino, affermando che l’uso del simbolo “i” per indicare “informazioni” non è sufficiente e che le etichette devono adottare un’intestazione simile a quella utilizzata per gli ingredienti negli altri alimenti.
Questo ha generato grande incertezza nel regime linguistico da applicare. Il segretario generale del CEEV ha dichiarato che questo cambiamento avrà un impatto significativo su molti produttori di vino che vendono ai dettaglianti, poiché, ad esempio, molti vini venduti nei negozi Lidl in Spagna già presentano il codice QR sulle etichette. Adeguarsi alle nuove regole entro due settimane sembra quasi impossibile, e il CEEV sottolinea la difficoltà di ridisegnare, ristampare etichette e modificare il formato del codice QR in tempi così brevi. “Anche se le autorità di controllo non effettuano controlli, i rivenditori non accetteranno l’uso di etichette non allineate alle linee guida dell’UE” ha poi aggiunto.