Dal XIV al XVII secolo, epoca che va da Chaucer a Shakespeare, in Inghilterra era consuetudine sostituire, quando sgradevole, l’acqua potabile domestica con “small beer”, birra a basso tasso alcolico (0,5-2,8% vol.) apprezzata per le sue proprietà idratanti e nutritive.
La “piccola birra” veniva consumata nelle case, nei luoghi di lavoro e persino nelle scuole dell’Impero, costituendo un elemento fondamentale della dieta inglese di quelle epoche. Nel XIX secolo l’acqua potabile viene introdotta nelle abitazioni e la tradizione del consumo di questo tipo di birra perde di necessità e diviene obsoleta. Small Brew Co., realtà di brewing con tap room a Londra, ha ideato e creato il primo birrificio al mondo dedicato alla produzione di referenze proprie della tradizione della “small beer”.
La birra è prodotta selezionando le migliori materie prime (malto e luppolo) ed è ottenuta mediante un lento processo di priming (carbonatazione) completamente naturale. Nel procedimento di lagerizzazione che serve ad abbassare la gradazione alcolica, la birra trascorre un mese e mezzo in appositi contenitori che le conferiscono un bouquet aromatico limpido e spiccato. Nel sito dell’azienda, con chiaro posizionamento da brand a vocazione totalmente naturale, viene dichiarato nella produzione della birra il procedimento di abbassamento del grado alcolico non prevede l’impiego di “distillazione sottovuoto, osmosi inversa, filtrazione, lavorazione, aggiunta di stabilizzatori, arresto della fermetazione, chiarificanti, isinglass”. Abbiamo letto numerose recensioni di referenze prodotte da Small Brew da parte di esperti, beer sommellier, addetti ai lavori, cultori e ordinari consumatori: la quasi totalità dei giudizi è largamente positiva. “Ché un boccale di birra è un pasto da re” (William Shakespeare).