“Durante l’evento PrimAnteprima a Firenze, precedente alla vetrina di Anteprima dedicata ai nuovi vini toscani, è emerso che le esportazioni di vini imbottigliati della rinomata regione sono diminuite del 13% in volume e del 5% in valore nell’anno precedente. Questo calo è particolarmente preoccupante per una delle regioni vinicole più prestigiose d’Italia”.
La citazione, tratta da alcuni report, delinea sin dalle prime battute una situazione ben geolocalizzata: stiamo parlando, ovviamente, dei pittoreschi quanto globalmente amati vigneti toscani, le cui dolci colline e vini secolari, stanno ora affrontando una serie di sfide (forse) senza precedenti. In primis l’inaspettato declino delle esportazioni di vini toscani DOP. “Il mercato statunitense – proseguono gli analisti di mercato – ha registrato un crollo del 20% nelle esportazioni in volume, suggerendo un cambiamento nelle preferenze dei consumatori verso bottiglie di prezzo più elevato.
Anche all’interno dell’UE, le esportazioni sono diminuite del 7%, con il Regno Unito che mostra un quadro complesso con una diminuzione del 9% in volume ma un leggero aumento in valore, forse influenzato dalle nuove barriere commerciali post-Brexit”. A livello nazionale il quadro economico non migliora di molto: le denominazioni toscane hanno, infatti, visto un declino del 6% negli acquisti nazionali, in contrasto con il modesto calo del 3% per tutti i vini italiani DOP. La vendemmia 2023 ha presentato ulteriori sfide con un crollo delle rese del 26% in tutta la Toscana a causa della diffusione di molte malattie della vite. La Toscana ha annunciato un piano di investimento di oltre 20 milioni di euro in pubblicità ed eventi per rilanciare l’interesse per i vini toscani. Questa strategia coraggiosa mira (e tutti noi ce lo auguriamo) a invertire la tendenza al ribasso.