“L’anno scorso, in Francia, la generazione più anziana del Paese è stata incolpata della stasi del mercato del vino nazionale: i nonni francesi, infatti, non sono riusciti a trasmettere il loro amore per il vino alle generazioni più moderne e questo ha portato il mercato a subire la più grande ondata di licenziamenti di questo secolo”.
Una recente ricerca effettuata dagli studiosi del gruppo Research and Markets ha voluto citare proprio la Francia come esempio generale del declino del consumo di vino, attribuito per l’appunto alla mancata trasmissione della passione per il mondo enologico alle generazioni dei più giovani, fatto che ha poi causato significativi licenziamenti nel settore. Il rapporto indica che il mondo del vino sta attraversando un’espansione, con l’emergere di nuove regioni e mercati internazionali, insomma, come sempre: tutto è in movimento, nulla è statico.
La ricerca di Research and Markets sul settore vinicolo globale rivela che il suo valore è stato di 346,8 miliardi di dollari nel 2022, con previsioni di crescita del 8,8% CAGR fino a raggiungere i 528,2 miliardi di dollari entro il 2027. “A livello di volume – continua poi nell’esposizione delle evidenze la ricerca in questione – il mercato globale del vino dovrebbe aumentare da 24 miliardi di litri nel 2022 a 26,7 miliardi di litri nel 2027, guidato dall’Europa occidentale con il 49,5% del mercato, seguita dagli Stati Uniti al 21,6%. Il rapporto esamina anche i cambiamenti nel consumo di vino a livello globale e regionale nel periodo 2017-27, identificando Paesi ad alto potenziale per il consumo di vino”.