Con Mostar nominata Città Europea del Vino Dionisio 2024, è il momento ideale per esplorare e approfondire le nostre conoscenze circa l’Erzegovina, regione dei Balcani con una storia viticola millenaria.
Negli ultimi vent’anni, infatti, l’Erzegovina ha vissuto una rinascita nel settore vinicolo, con oltre 30 cantine moderne che costellano il suo paesaggio soleggiato. Le famiglie locali continuano a produrre il proprio vino, venduto accanto a miele selvatico e melograni lungo le strade. Come spiegano meglio alcuni produttori locali: “La degustazione di vini in Erzegovina è un’esperienza calorosa e ricca, accompagnata dal pršut, un prosciutto locale. Le due uve autoctone, Blatina e Žilavka, sono al centro dell’attenzione. La Blatina, un rosso intenso, è difficile da coltivare a causa della sua autosterilità, mentre il bianco Žilavka, preferito dagli imperatori austro-ungarici, è sapido e ricco di minerali”.
Dal 2007, la Strada del Vino dell’Erzegovina parte da Mostar e offre una mappa interattiva con 30 aziende vinicole, 300 hotel, ristoranti e esperienze enologiche, oltre a percorsi ciclabili e attività all’aperto. Questa iniziativa unisce gli appassionati di vino di diverse fedi in una regione storicamente divisa. Andrija Ćorić, vicepresidente della Strada del Vino, gestisce ad esempio il vigneto Andrija, fondato dal suo bisnonno Šimun. Modernizzato nel 2019, il vigneto offre enoteche, cantine visitabili, sale di degustazione e un ristorante gourmet. Durante l’era socialista, la cantina produsse vini bianchi per il leader Josip Tito e, nonostante la guerra negli anni ‘90, non ha mai interrotto la produzione! La stagione delle attività legate al vino va da Pasqua a ottobre, rendendo l’Erzegovina una meta imperdibile per gli amanti del vino.