Il cosiddetto “Modello Abruzzo”, ovvero la riorganizzazione delle DOC e DOCG della Regione promossa dal Consorzio Tutela Vini D’Abruzzo, è ora una realtà. Dopo il debutto al Vinitaly, sono arrivate sul mercato le prime etichette di Pecorino, Cerasuolo e Trebbiano D’Abruzzo Superiore, mentre il Montepulciano D’Abruzzo seguirà nei prossimi anni dopo il periodo di affinamento.
“L’obiettivo di questa rivoluzione qualitativa è duplice. – hanno spiegato i promotori del territorio – Valorizzare i singoli territori e creare una gerarchia nelle denominazioni per permettere scelte consapevoli ai consumatori. Questo è fondamentale per una regione che esporta il 70% della sua produzione e deve affrontare le sfide del mercato del vino contemporaneo, influenzato da mode, tendenze e inflazione”. Alessandro Nicodemi, Presidente del Consorzio Tutela Vini D’Abruzzo, ha poi sottolineato l’importanza di dotarsi di strumenti flessibili e trasparenti per il consumatore.
Per questo motivo, sono state adottate regole precise per valorizzare le produzioni con misure produttive più rigide, in particolare quelle destinate all’invecchiamento per riserve importanti. La menzione “Superiore” sarà accompagnata obbligatoriamente dalle sottozone Colline Pescaresi, Colline Teramane, Terre de L’Aquila e Terre di Chieti. Sia il Superiore che la Riserva dovranno, inoltre, riportare in etichetta la sottozona provinciale. “Un’altra novità del Modello Abruzzo – hanno poi aggiunto – è l’accorpamento di tutte le IGP regionali in un’unica Indicazione Regionale, l’IGP Terre d’Abruzzo. Dopo la presentazione del progetto al Vinitaly, con due masterclass condotte da Filippo Bartolotta, le nuove referenze sono ora pronte per essere degustate nei mercati internazionali dove i vini abruzzesi vengono esportati”.