“Una volta sviluppato un metodo efficace, l’attenzione si sposterà sulle infrastrutture di raccolta e lavaggio delle bottiglie, nonché sui trasporti verso e dalle cantine. Gli scienziati si ispirano ai programmi canadesi di riciclo della birra e mirano a ottenere benefici finanziari e ambientali per la comunità vinicola locale”.
Questi alcuni dei punti salienti portati alla luce dagli stessi ricercatori coinvolti in un recente studio finanziato dal Dipartimento per la Conservazione dell’Ambiente statunitense, un progetto che ha ricevuto ben 4,2 milioni di dollari. Gli scienziati dell’Università di Alfred, in collaborazione con lo Stato di New York e Vitricity, stanno infatti esplorando nuovi metodi per riciclare bottiglie di vino, con l’obiettivo di ridurre i rifiuti e i costi per i produttori dei Finger Lakes. “Le interviste ai produttori di vino locali – spiegano i promotori della ricerca – hanno rivelato un forte interesse nel progetto.
Con oltre 130 cantine nella regione, il consumo annuale di bottiglie varia da 10.000 a 50.000 per azienda. L’aumento dei costi del vetro motiva l’interesse nel lavaggio e riutilizzo delle bottiglie”. Tuttavia, vi sono molte preoccupazioni riguardo alla pulizia efficace delle bottiglie e al loro impatto ambientale: il processo di lavaggio deve affrontare sfide come la porosità del vetro e la possibile contaminazione residua. Il metodo di lavaggio proposto mira a rimuovere uno strato superficiale sottile, lasciando le bottiglie interne più pulite e fresche. “Sebbene ambizioso – hanno poi concluso – il progetto si trova ancora di fronte a domande riguardanti l’integrità del vetro, l’efficienza del processo di lavaggio e la logistica della raccolta”.