Le bevande alcoliche producono un’enorme quantità di rifiuti in tutto il mondo. La produzione mondiale di birra, in particolare, è uno dei meccanismi di produzione di scarti più massicci, i quali generano residui di cereali dai birrifici. Questi sono di natura lignocellulosica. Le distillerie sono diventate un’industria estremamente inquinante, che trasforma l’88% delle materie prime in rifiuti. La produzione tradizionale di alcol sta quindi minacciando l’ambiente e cercando, conseguentemente, di correre ai ripari.
Ciò suscita, giustamente, preoccupazioni per la produzione sostenibile di alcolici in tutto il mondo. Una recente ricerca condotta in Armenia indica che i rifiuti lignocellulosici generati dalle industrie dell’alcol possono essere re-utilizzati per generare energia non inquinante da fonti non fossili. I rifiuti alcolici vengono convertiti in biogas e bioidrogeno grazie alla digestione anaerobica. La ricerca ha concluso che i rifiuti alcolici sono un substrato promettente per la produzione di bioenergia.
Gli scarti non trattati con un pH controllato possono ottenere elevate quantità di biogas. La conversione dei rifiuti alcolici in biogas è un passo estremamente sostenibile. Questa tipologia d’indirizzo può aumentare la produzione di energia da fonti non fossili e ridurre l’inquinamento prodotto dall’industria dell’alcol. Pertanto, il potenziale insito è consistente: può migliorare l’economia mondiale, ridurre l’inquinamento e affrontare il problema del cambiamento climatico generando biocarburante. Questa ricerca potrebbe essere condotta in altre aree del mondo con un’elevata produzione di alcolici, così da comprendere il potenziale di produzione di biogas sostenibile dai rifiuti alcolici.