Sugli scaffali di alcuni supermercati di Bari sono appena apparse delle bottiglie di birra Peroni molto (ma molto) particolari, inconsapevoli modelle di un’operazione di “subvertising”. Siete curiosi di sapere chi è l’autore della divertente trovata, qual è la trovata e cos’è la “subvertising”? Arriviamo, questione di un attimo.
Intanto, qualche breve premessa. Birra Peroni ha un fatturato globale di 445 milioni di euro (dato 2021), appartiene al gruppo Asahi, è molto amata in Italia, specie al sud, ed è la birra più bevuta nella città del Gallo, ecco perché pensiamo sia stata messa al centro dell’operazione. La trovata, dicevamo, è un’operazione di “subvertising”, termine che viene definito “vandalizzazione creativa” dal dizionario Treccani Online e che nasce dalla crasi di subvert + advertising. Oltre alle bottiglie è stata completata da un’operazione che a fine settembre ha visto comparire diversi manifesti pubblicitari (abusivi) in città, in cui il brand Peroni è stato trasformato in “Problemi” (con grafica analoga all’originale, come capitato alle etichette delle bottiglie), communication tools che immaginiamo andranno a ruba fra i collezionisti di queste particolari forme d’arte.
L’autore è l’artista romano Hogre e non è nuovo a performance ficcanti, ricche di ironica provocazione: chiedete a Google, o a qualche amico, di spiegarvi la sua operazione “Ryanair – Ruinair”, affissa per le strade di Roma qualche tempo fa, vedrete qualcosa di forte, ma di gran livello. Di Hogre si sa poco, ad ogni modo in un’intervista ad Artribune ha dichiarato: “Mi piace interrompere il chiacchiericcio del commerciale e dirottarlo verso qualcos’altro per un piacere tutto personale. Non voglio fare alcun proselito”. Concludendo, le bottiglie di birra “Problemi” apparse sugli scaffali baresi, hanno provocato stupore e ammirazione della clientela. “L’arte è fatta per disturbare, la scienza per rassicurare.” (Salvador Dalì).