Com’è possibile che con un mercato delle criptovalute in drastico calo, un volume degli scambi NFT ai minimi storici (breve ma intensa storia) e i prezzi dei token al ribasso perpetuo, i grandi colossi dei liquori di lusso insistano imperterriti a investire in questo settore? Poche settimane fa, ad esempio, Dewar’s, Hennessy e Orientalist Spirits hanno scelto anche loro di lanciare la loro nuova linea di NFT, unendosi così ad altri marchi di settore come Karuizawa, Johnnie Walker e Patrón e molti altri. Il tutto in un periodo di così forte e palese stagnazione del mercato.
Ma qual è il motivo reale di tutto ciò? Ce lo spiega in una recente intervista Layal Baaklini, amministratore delegato globale per l’innovazione del Gruppo Bacardi: “Gli NFT sono diventati un modo per costruire forti comunità intorno ai marchi, attraverso esperienze che includono l’accesso a liquori rari, rendendo così questo canale interessante per connettersi con il proprio pubblico di riferimento”.
Non si tratta quindi, solo in piccola parte perlomeno, di vendere gli NFT in sé: si tratta di sviluppare parallelamente e incidentalmente delle vere e proprie comunità di utenti, di promuovere la fiducia e di espandere la portata di un messaggio di marketing. In ogni caso, a dispetto delle attuali fluttuazioni, i progetti di NFT e metaverso si prevede che sfioreranno il valore di 50 miliardi di dollari entro il 2030 per l’industria del lusso.
Per concludere, un ultima citazione esemplificativa del mood, presa in prestito da Joao Matos (direttore global marketing di Johnnie Walker): “Se ci sono nuovi ed entusiasmanti modi di coinvolgere le persone in modo digitale, allora vogliamo essere presenti: sperimentare il whisky a casa in modo divertente e coinvolgente o consentire alle persone di visitare i nostri spazi online.”.