L’aumento delle temperature dell’aria, indotto dal cambiamento climatico, ha come ormai ben sappiamo un impatto significativo su ogni settore produttivo. L’industria dell’alcol non fa certo eccezione. La produzione di alcolici nei passaggi interni al vigneto è, infatti, molto influenzata dalle temperature dell’aria eccessivamente calde, le quali possono alterare la composizione chimica delle viti e portare quindi al degrado della qualità del vino.
Una recente ricerca, pubblicata sulla rivista “Frontiers in Plant Science”, spiega che tentare di modificare l’intensità delle radiazioni solari utilizzando pellicole ombreggianti sopraelevate può prevenire la degradazione del vino. Lo studio è stato condotto in un vigneto di Oakville, California, con l’obiettivo di migliorare la qualità dei vini ottenuti da uve Cabernet Sauvignon. Il team di esperti e ricercatori ha utilizzato quattro diverse pellicole ombreggianti foto-selettive che erano in grado di alterare le componenti ultraviolette A, B e C, la radiazione foto-sinteticamente attiva e il livello infrarosso della radiazione solare.
Le pellicole sono, dunque, state installate sopra i vigneti per migliorare il contenuto di flavonoidi e di aromi, l’intera composizione del vino attraverso la parziale esclusione dall’influenza diretta della luce del Sole. I risultati dello studio hanno dimostrato che l’esclusione parziale dalle radiazioni ha nettamente migliorato il contenuto chimico e le fragranze dei vini durante i periodi di temperature più elevate. La ricerca rappresenta un traguardo davvero importante nella lotta per combattere il degrado della qualità del vino in relazione al clima. Le industrie vinicole dovrebbero prendere in considerazione questa ricerca e puntare all’innovazione dei risultati della ricerca, che consentirà di combattere il cambiamento climatico nell’industria dell’alcol.