E’ torinese la nuova start up innovativa che si occupa di soluzioni per ridurre gli sprechi alimentari in un’ottica di economia circolare. Biova Project, B Corp certificata, è stata creata da Emanuela Barbano e Franco Dipietro per riutilizzare il pane invenduto dalla GDO e dalle panetterie per produrre birra artigianale e altri prodotti come uno snack ricavato dalle trebbie, sottoprodotto della birrificazione.
Lo slogan “Cambiamo il mondo un sorso alla volta” è un claim-manifesto contro lo sperpero delle eccedenze di cibo prodotte quotidinamente dalla filiera agro-alimentare. Si stima che nella sola Italia ogni persona getti via circa 27 kg/anno di cibo ancora edibile, per un totale di oltre 9 miliardi di euro di sprechi alimentari annui. Da giugno 2023, il progetto ha già conseguito i seguenti principali traguardi di circolarità: 10,5 tonnellate di pane invenduto recuperato, 15,5 tonnellate di CO2 risparmiate nella gestione delle rimanenze e 91 tonnellate di bottiglie e lattine riciclate. Il progetto è attivo in alcune delle più grandi città italiane.
A Milano Biova Project ha stretto una partnership con l’Associazione Panificatori di Confcommercio Milano e Province per raccogliere il pane invenduto a fine giornata, ritirarlo e trasformarlo in tre referenze di birra: La Gialla, La Rossa e La Verde. La birra Biova Milano è in vendita in tutte le panetterie che hanno conferito l’invenduto di pane e viene distribuita in Ho.Re.Ca. da Sofismi, azienda meneghina che si occupa della selezione, promozione e distribuzione di birrifici artigianali. Il progetto collabora anche con realtà quali Ikea, COOP, Carrefour, Cortilia, Mandarin Oriental, NH e Radisson. Biova Project è in sintesi un esempio di come si possa fare buona food innovation ad alto impatto sociale, implementando un modello di successo di economia circolare e di riuso creativo di prodotti inutilizzati.