Moët Hennessy ha avviato iniziative per la sostenibilità, come il programma “LIVE” e l’adozione di pratiche agricole senza erbicidi nei vigneti di champagne. Molte delle più recenti iniziative hanno avuto modo d’esser presentate presso il congresso intitolato “World Living Soils Forum”, svoltosi nell’ex deposito SNCF di Arles, trasformato dalla fondazione dell’ereditiera svizzera Maja Hoffmann in un parco per eventi, con l’aggiunta della spettacolare torre di Frank Gehry.
Moët Hennessy, parte del gruppo LVMH, ha organizzato l’evento, riunendo ben 200 ricercatori, ONG, viticoltori e rappresentanti del settore per discutere appunto della sostenibilità ambientale in agricoltura. “La sala delle locomotive – spiegano gli organizzatori – è stata trasformata con quattro stand in legno riciclabile che formano un’arena per conferenze e discussioni. Questi stand, simili a quarti di torta, possono ospitare moltissimi ospiti e possono essere fatti ruotare per workshop più piccoli. Il nostro CEO Schaus, ha aperto il congresso, sottolineando l’importanza della collaborazione settoriale per affrontare le sfide ambientali”.
Sandrine Sommer, invece, Chief Sustainability Manager, coordina gli sforzi di 27 marchi del gruppo verso la sostenibilità: attraverso collaborazioni interne e l’attenzione alla biodiversità e ai problemi sociali, Sommer mira a unificare le pratiche sostenibili tra le aziende: “L’iniziativa di Moët Hennessy riflette l’interesse per la sostenibilità nel settore del lusso e la consapevolezza dell’impatto ambientale delle pratiche aziendali. Questo nostro incontro ad Arles evidenzia la volontà del settore di affrontare congiuntamente le sfide ambientali e promuovere pratiche agricole più sostenibili. Il problema del clima è urgente e lo sono anche i problemi sociali. Non si può separare l’uno dall’altro. Ecco perché il mio mantra è: prima le persone”.