“Michele Chiarlo, oltre ad aver costruito una delle cantine più rispettose del Piemonte, ha certamente contribuito al successo dei vini della regione. Il suo forte impegno con la Barbera, che ha elevato a denominazione Nizza, ben dimostra il suo credo e la sua visione” ha dichiarato Pietro Ratti della Renato Ratti Winery. La notizia di riferimento è, purtroppo, legata al nome di Michele Chiarlo, recentemente mancato all’età di 88 anni.
Si tratta di uno dei più noti personaggi legati all’imprenditoria vinicola italiana, fondatore dell’azienda che porta con orgoglio il suo nome e tra i principali promotori delle terre del Barolo, le più classicheggianti langhe attorno la città di Alba. Nel 1956 ha fondato la sua cantina e imbottigliato il primo Barolo nel 1958, credendo nel successo internazionale della regione prima di chiunque altro. Chiarlo ha contribuito a migliorare notevolmente, inoltre, le tecniche di produzione del Barolo, capendo l’importanza del controllo totale sulla produzione di uva. Nel 1983 ha preso in affitto vigneti abbandonati a La Morra.
Commossi e riconoscenti i numerosi messaggi di affetto pervenuti in queste settimana da ogni angolo del mondo dell’enologia italiana, e non solo. Come giustamente dichiarano i suoi più stretti collaboratori, ricordando il suo iter professionale: “Negli anni ha acquisito alcune delle migliori parcelle di Barolo, tra cui Cannubi e Cerequio, e di Asti, diventando un sostenitore della Barbera e del Moscato. La sua azienda possiede ora oltre 270 ettari di vigneti. Nel 1995 ha poi acquisito 50 ettari di vigneti di Barbera nella zona di Nizza, che sono diventati parte della DOCG nel 2014. Michele Chiarlo è stato un instancabile promotore della Barbera e membro fondatore di Hastae, diffondendo il messaggio dell’uva nel mondo”.