La collaborazione tra la birra di Anheuser Busch e la transgender Dylan Mulvaney
È una delle campagne pubblicitarie più divisive del momento perché accosta a un prodotto dall’immagine molto tradizionale e conservatrice ─ la birra ─ a un tema di grande attualità sociale: l’inclusività. L’ha lanciata la Anheuser Busch, leader mondiale nel segmento delle birre lager chiare, fedele dal 1876 alla formula magica: malto d’orzo, riso, luppolo e acqua. La birra in oggetto è la Budweiser, più comunemente Bud, prodotto globale, originario di St. Louis, città collocata nella confluenza tra i fiumi Mississippi e Missouri, simboli della cultura americana più conservatrice.
L’ADV è stata realizzata per rilanciare la Bud Light, birra che stava segnando da tempo un forte calo di popolarità e vendite tra i consumatori. Il marchio non è nuovo alla promozione dell’inclusività e dell’estensione dei diritti civili: ha messo sul mercato lattine arcobaleno per il Pride e ha collaborato con gruppi come GLAAD, organizzazione no-profit celebre nel mondo dell’attivismo delle comunità LGBTQ+, fondata nel 1985 a New York per combattere le discriminazioni di genere. La testimonial scelta per la campagna 2023 della birra “Easy to Drink, Easy to Enjoy” è l’attrice e influencer transgender Dylan Mulvaney.
Il suo account Instagram vanta 2 milioni di follower, circa 500 milioni di like e nella bio si legge: “La vostra nuova amica”. Il 1 aprile scorso Dylan Mulvaney ha pubblicato un video sul canale in cui ha dichiarato: “Bud Light mi ha forse fatto il più bel regalo di sempre: una lattina con sopra la mia faccia”. Le frange più conservatrici e reazionarie americane si sono subito mobilitate per boicottare il brand, guidate da testimonial quali Kid Rock, che si sono esposti con manifestazioni violente contro la nuova campagna (il cantante ha registrato un video in cui con un fucile ha sparato a una pila di lattine di Bud Light).