Nel lontano 1924, come alcuni appassionati ricorderanno, il mondo dell’enologia era in crisi su scala globale. In tutta risposta, alcuni Paesi (sei per la precisione) diedero vita a un’importante istituzione, tutt’ora più che attiva: L’Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino (OIV).
Si tratta di un’organizzazione intergovernativa tecnica e scientifica che opera sotto un accordo rinnovato nel 2001. “Attualmente – come spiegano gli stessi amici dell’OIV – la nostra missione principale è quella di promuovere la collaborazione e l’armonizzazione nel settore vitivinicolo a livello mondiale. Siamo costantemente impegnati a informare, assistere, armonizzare, normalizzare e sostenere il settore vitivinicolo. Questo avviene attraverso una rete di oltre 1.000 esperti provenienti da tutto il mondo”. L’OIV conta attualmente ben 50 Stati membri provenienti da cinque continenti, rappresentando in questo modo l’86% della produzione globale e il 71% del consumo mondiale di vino.
Una delle attività più vitali e ramificate del gruppo risiede nella stesura di diverse relazioni e pubblicazioni, tra cui la Prospettiva sulla produzione mondiale di vino, la Nota di congiuntura del settore vitivinicolo mondiale, la Valutazione annuale del settore vitivinicolo mondiale, l’Annuario statistico dell’OIV e Focus dell’OIV: tutti elementi essenziali nel fornire informazioni dettagliate sul settore così da aggiornare in tempo reale responsabili politici, analisti e altri attori della filiera. Importantissimo, dunque, il loro ruolo strategico nel continuo monitoraggio del mercato enologico internazionale: “Attraverso questo servizio, cerchiamo di mettere a disposizione dati di alta qualità, comparabili a livello internazionale, rendendoli accessibili a tutti i paesi del mondo, in modo da contribuire alla creazione di una base esaustiva di conoscenze sul settore della vigna e del vino”.