“Sebbene spesso trascurato rispetto al packaging primario, il packaging secondario riveste un ruolo fondamentale nella strategia di branding delle aziende vinicole. Il packaging primario include elementi immediatamente visibili come bottiglia, etichetta e chiusura, mentre il packaging secondario, come cartoni per spedizioni e confezioni regalo, può rafforzare il brand, trasmettere qualità e aumentare le vendite”.
A parlare sono i principali esponenti di Affinity Creative Group (ACG), leader proprio nel design per vino e alcolici. Ed Rice, CEO di ACG, spiega che lo “shipper,” o cartone da trasporto, non è solo funzionale, ma rappresenta un’importante vetrina per il marchio, soprattutto se progettato per catturare l’attenzione nel punto vendita. Anche Jerome Maureze, direttore creativo di ACG, sottolinea come, grazie al design, gli shipper possano creare un effetto “billboarding” nei negozi, migliorando la visibilità e l’impatto del brand. “Per i vini di alta gamma – hanno poi spiegato – il packaging secondario diventa essenziale soprattutto nel mercato diretto al consumatore (DTC).
Un esempio è Ridge Vineyards, che ha sostituito le tradizionali scatole di legno per il suo pregiato Monte Bello Cabernet con una confezione ecologicain cartone ondulato, leggera e riciclabile, realizzata con schiuma biodegradabile di TemperPak. Questa scelta ha ridotto l’impatto ambientale senza sacrificare l’eleganza, un compromesso apprezzato sia dai consumatori che dai ristoranti. Il packaging secondario, dunque, non solo trasporta e protegge il prodotto, ma racconta la storia del marchio, evidenziando qualità e valori sostenibili, e creando un’interazione positiva con una vasta gamma di soggetti coinvolti nel processo distributivo.