Messico, Stati Uniti, Francia, Canada, Cile, Spagna e Regno Unito. Sono solo alcuni degli stati di provenienza dei giudici che, fra il 16 e il 18 dello scorso novembre, si sono riuniti a Parras de la Fuente (Messico) per un’occasione d’eccezione. Si tratta dell’evento internazionale intitolato “Concours Mondial de Bruxelles, selezione Messico”, giunto ormai alla sua sesta edizione.
Un agone su scala globale la cui imparzialità e correttezza sono ben note: i sopracitati giudici hanno, infatti, potuto degustare e valutare 737 vini e liquori “alla cieca”, senza alcuna indicazione circa varietà o origine delle uve. La giuria del Mexico Selection di quest’anno ha abbondantemente premiato il paese ospitante, il cui mercato vinicolo è in netta espansione. Sono state assegnate 160 medaglie a vini e liquori prodotti in 17 differenti regioni messicane, 72 delle quali nella sola Baja California. Una riconferma, come dicevamo, dell’ascesa della sfera d’influenza degli alcolici messicani, soprattutto nei confronti del mercato dei loro vicini statunitensi. 2.174.014.500 di dollari U.S.A. il valore stimato per la produzione di vino messicano nel 2022, con un 44% dei 14.580 ettolitri totali di prodotto esportati negli U.S.A. e un 12% nel Giappone.
“Non c’è dubbio che il settore vinicolo in Messico sia in piena espansione – hanno commentato gli organizzatori della competizione – Come previsto da alcuni degli opinionisti più esperti continuerà a crescere nei prossimi anni. Oggi è possibile vedere un’industria in netto consolidamento, in cui hanno spazio le grandi aziende vinicole ma anche le piccole cantine”.