Nelle nostre rubriche pubblicate nelle scorse settimane, abbiamo già avuto modo di parlare dell’associazione WineGB, in particolar modo in relazione alla recente nomina della sua nuova ambasciatrice Anne Jones.
Il suo incarico sembra avviarsi e procedere per il verso giusto: ovvero la preannunciata strada della sostenibilità per il made in UK. Il gruppo ha, di fatti, più volte ribadito il suo desiderio di rendere l’intero Paese un faro, un attore leadership, nel cammino comune verso un futuro ecologicamente più saldo. “Quando si parla di sostenibilità, dobbiamo considerare l’intero prodotto, e questo include assolutamente anche le persone. – hanno dichiarato dalla casa madre – La biodiversità nei vigneti è importante, ma dobbiamo considerare il quadro generale, compresi gli esseri umani, l’imballaggio e la distribuzione, per avere un approccio olistico alla sostenibilità”. Il Regno Unito, essendo un produttore di vino relativamente nuovo, ha un’opportunità unica per sperimentare pratiche sostenibili e sviluppare una strategia nazionale.
Proprio per questo, fra le mille ragioni possibili, WineGB mira a influenzare positivamente altri settori commerciali nel Regno Unito, creando così un esempio da seguire, anche a livello interno. Negli ultimi cinque anni, come dimostrano i dati raccolti, il Paese è notevolmente cresciuto in quanto a mercato enologico: è stato registrato un aumento del 74% per gli ettari da vigneto. Questo porta il numero totale di vigneti nel Regno Unito a 943, l’82% dei quali è attivo commercialmente. Dal 2022, WineGB ha aggiunto il concetto di sostenibilità ai suoi pilastri di sviluppo strategico, accanto ai tre pilastri preesistenti: leadership, servizi e crescita.