Immaginate una serie di capolavori di arte moderna appesi storti alle pareti di un famoso museo europeo. Si chiama “A Few More Degrees”, iniziativa di comunicazione del Leopold Museum di Vienna, in occasione della quale alcune opere di celebri artisti tra cui Klimt e Schiele sono state posizionate con un’inclinazione volutamente errata sui muri delle sale del museo.
Lo scopo? Far comprendere ai visitatori come anche una piccola variazione di soli pochi decimi di grado sessagesimale dell’angolatura di un quadro possa generare sensazioni di disagio nei fruitori. Qualcosa di simile a livello percettivo, ma chiaramente con esiti ben più catastrofici, potrebbe accadere a ogni persona qualora la temperatura globale media della superficie terrestre dovesse incrementare di 1,5°C. Per la campagna, il Leopold Museum di Vienna ha avviato una collaborazione con il Climate Change Centre Austria (CCCA) che ha permesso di integrare l’apparato didascalico delle selezionate opere museali con descrizioni di come in futuro a causa dei fenomeni atmosferici estremi i paesaggi raffigurati nei capolavori esposti potrebbero subire alterazioni o persino non esistere più.
Un esempio: un incremento delle temperature potrebbe causare piogge torrenziali nelle zone alpine rendendo anacronistici i meravigliosi colori del tipico paesaggio da leggero clima temporalesco che ha ispirato le vedute esterne di Egon Schiele nei sui dipinti di pittura pastorale quali “Setting Sun”. Il sito web del museo completa l’iniziativa di marketing museale e di attivismo climatico offrendo un portale di data climate visualization con informazioni scientifiche sui possibili futuri scenari climatici delle zone raffigurate nelle opere esposte. “L’uomo è stato dotato della ragione e del potere di creare, così che egli potesse aggiungere del suo a quanto gli è stato donato.” (Anton Chechov).