Il Susumaniello rappresenta un’ottima varietà per tutti gli amanti dei vini più scuri: prodotto nelle terre di Salice Salentino, è ottenuto tramite la selezione di alcune delle più pregiate uve al mondo. Grazie all’amore di molti intenditori e all’impegno costante di alcune famiglie di produttori, ancora oggi dopo secoli di storia, è possibile scovare questo vino nelle cantine di tutto il mondo.
A livello “genetico” pare che quest’ultimo derivi dalle coste greche o croate, mischiando il proprio DNA con la Garganega pugliese e la Dorona di Venezia. Tra i principali promotori e difensori di questa tradizione vinicola, troviamo la famiglia Rubino, dell’omonima tenuta. Proprietari di alcune decine di ettari dedicati alla coltivazione di questa varietà, sin dagli anni ’80 portano avanti la tecnica del Susumaniello, messa da parte da molti altri loro colleghi dell’epoca.
“La buccia dell’uva Susamaniello presenta livelli più concentrati di antociani, che si traducono in un colore più scuro e in vini più complessi e strutturati, con una struttura notevole e finiture che danzano sul palato. – hanno spiegato gli esperti della Tenuta – L’uva viene spesso assemblata con il Negroamaro, ottenendo colori ricchi e rossi: aromi di cioccolato, pepe, frutti di bosco e prugne”. Sino agli albori degli anni ’90 le uve di questo particolare vino erano ancora assemblate assieme ad altre varietà, ora però i produttori optano per una tecnica focalizzata sull’uso esclusivo di queste uve. Il bizzarro nome di questa tipologia di rosso deriva, con ogni probabilità, dalla versione dialettale della parola “asinello”.