Chissà se Hugh Hefner, founder di Playboy passato a miglior vita con un bilancio da tycoon editoriale controverso, avrebbe apprezzato l’operazione della nuova referenza del marchio dell’iconico coniglietto con papillon da smoking. Di che si tratta? Scopriamolo insieme, ma prima una piccola parentesi di storia del brand.
Playboy è probabilmente il più noto magazine maschile di sempre. Nato nel 1953, sulla cover del primo numero è stata immortalata Marilyn Monroe. Per la rivista hanno scritto penne del calibro di Vladimir Nabokov, Arthur C. Clarke, Saul Bellow, Roald Dahl e, più recentemente, scrittori quali Haruki Murakami, Margaret Atwood e Chuck Palahniuk. La rivista ha ospitato scatti di alcuni dei migliori fotografi del mondo, tra cui Ellen von Unwerth, Annie Leibovitz, Helmut Newton, Russ Meyer e Herb Ritts. Ma a Chicago quelli di PLBY Group (già Playboy Enterprises) hanno deciso di diversificare il tradizionale business dell’azienda uscendo dal perimetro dell’editoria erotica che cavalcano ormai da ben sette decadi. Come? Dove si stanno dirigendo un po’ tutti i brand più iconici della storia del marketing e molte delle star non solo hollywoodiane. Ma vediamo in dettaglio.
Playboy Spirits, divisione aziendale nata lo scorso anno che ha già ampliato il portafoglio della casa madre con la creazione del Wine Club Playboy, ha appena lanciato sul mercato Play Hard Vodka Seltzer. Si tratta di una lattina (circa 354 ml) di vodka RTD (ready-to-drink) dal meraviglioso design, dal basso contenuto calorico e disponibile ai mirabolanti gusti di: fico d’India e mela; yuzu e pomplemo; dragon fruit e mango; frutto della passione e ananas. L’hard seltzer di Playboy è frutto della partnership con Spirits Investment Parners, realtà di Chicago che sviluppa brand di alcolici. “Ready to Play?” è la tagline di lancio del prodotto. Siete curiosi ora, eh? Fatevi un giro sul sito web di Play Hard.
“Ancora un drink e finirò sotto l’ospite.” (Dorothy Parker).