Chea Kuntheary ha 61 anni e vive nel remoto villaggio di Peam Ek, nella provincia di Battambang, in Cambogia. Si tratta di una provincia, di una regione, estremamente rinomata per il perfezionamento di una tecnica secolare, adibita alla produzione di un prodotto in particolare: il vino di riso. Come in molte altre parti del continente asiatico, si tratta di una tipologia enologica molto in voga, la cui pratica artigianale è tramandata di generazione in generazione.
Chea Kuntheary possiede il suo personale stabilimento, il quale ogni anno attrae visitatori stranieri e studenti locali desiderosi di apprendere le tecniche radicate nel mestiere. Come si crea il vino di riso cambogiano? Ce lo spiega la medesima esperta in questione: “La produzione di vino di riso è un procedimento intricato che coinvolge una serie di fasi. Il lievito, realizzato da ingredienti naturali come cardamomo, zenzero, aglio e riso, viene preparato e fatto fermentare per tre giorni. Successivamente, il lievito essiccato viene macinato in polvere e mescolato al riso cotto.
Questa miscela viene conservata per quattro giorni, creando le condizioni ottimali per la fermentazione del riso, che è la base della produzione del vino”. La gradazione alcolica del vino dipende dal rapporto tra lievito e riso utilizzato durante la fermentazione: Kuntheary è specializzata in due varianti, una raggiunge il 30% di alcol e l’altra il 40%. Attualmente, cucina 50 kg di riso al giorno, ottenendo quantità variabili di vino a seconda delle giornate! La sua dedizione a preservare e perfezionare questa pratica tramandata è una testimonianza tangibile dell’identità culturale e dell’eredità khmer nel settore vinicolo.