“Siamo biologici e biodinamici perché abbiamo scelto di rispettare la natura sopra ogni cosa. Ci permette di entrare in contatto con essa, comprendendo che è il modo migliore per ottenere frutta e vino sani e di qualità”.
A parlare sono alcuni giovani rappresentanti della viticoltura argentina, tra le più fiorenti sullo scenario globale, soprattutto se andiamo a prendere in considerazione gli aspetti più green ed ecosostenibili. Nel 2005, infatti, c’erano in Argentina solamente 273 ettari di vigneti certificati biologici. Nel 2022 questa cifra ha raggiunto i 10.650 ettari, segnando un record storico. Ulteriori 530 ettari sono stati recentemente certificati biodinamici, rappresentando la percentuale più alta mai registrata. Questo notevole aumento è attribuibile soprattutto a un cambio di mentalità tra i produttori e le aziende vinicole, ma non va sottovalutata anche la crescente domanda dei consumatori interessati non solo alla qualità del vino, ma anche al metodo di produzione e alla sua connessione con il luogo di origine.
“Ci riempie di felicità – continuano a spiegare alcuni giovani produttori – poter partecipare al grande ciclo della natura, occupandoci e soddisfacendo i nostri bisogni e contemplando le esigenze e la qualità della vita delle generazioni future, mantenendo e rigenerando la fertilità del nostro suolo e la biodiversità del luogo”. La nuova generazione di viticoltori ed enologi, negli ultimi 15 anni, ha focalizzato la sua attenzione sulla produzione di vini di alta qualità attraverso metodi sostenibili: tra loro l’azienda VinoDinámicos, la quale oltre a collaborare alla ricerca e a condividere conoscenze, ha anche contribuito all’organizzazione del forum sulla sostenibilità dei vini argentini. Inoltre, sta conducendo ricerche sul controllo della formica tagliafoglie, il principale parassita della viticoltura argentina.