“Consideriamo il nostro Sauvignon Blanc come una delle nostre offerte più accessibili. – ha dichiarato l’enologo americano Stephens Moody, interpellato attorno a quella che da molti viene definita la rivoluzione del Sauvignon Blanc californiano – Il Sauvignon Blanc, anche nella sua versione più pregiata, si vende a un prezzo di gran lunga inferiore a quello del Cabernet Sauvignon, sia a tonnellate che a bottiglie. Il che potrebbe anche essere parte del suo fascino in questa economia in rapida espansione”. I coltivatori californiani, secondo le indagini, stanno infatti tornando letteralmente alle loro radici tradizionali con il Sauvignon Blanc.
Gli amanti del vino ne stanno facendo incetta e la concorrenza non è mai stata così agguerrita. Anche i dati del mercato statunitense sembrano confermare la rinnovata fortuna di questa varietà e di questa tecnica produttiva ben geolocalizzata: la sola categoria di vino fermo che è riuscita a registrare una crescita positiva l’anno passato è stata proprio quella del Sauvignon Blanc. Mentre le vendite di vino sono crollate del 7,01%, le vendite di Sauvignon Blanc sono aumentate dell’1,86%.
“Per molto tempo questa tipologia d’uva non è stata ripiantata, quindi risulta scarsa. – ci racconta Cara Patricia, imprenditrice enologica – Penso però che questa scarsità sia comunque positiva, perché i coltivatori possono così vendere le loro uve a un buon prezzo e sanno che saranno prodotte con cura”. La California annovera un rapporto d’amore con questa varietà davvero molto antica: risale infatti agli anni ’80 del XIX secolo l’arrivo delle prime talee nel vigneto Cresta Blanca di Charles Wetmore nella Livermore Valley.