A un’ora a nord di Città del Capo incontriamo lo Swartland: una vasta area vinicola che non riceve la medesima attenzione rispetto le vicine e più quotate Cape Winelands, Stellenbosch e Franschhoek.
Con strade sterrate che attraversano campi di grano e poche fermate lungo la strada, lo Swartland è lontano dall’essere un’attrazione turistica tipica. Dopo le piogge invernali, il paesaggio si tinge di un colore scuro che ha dato il nome alla regione (“terra nera” in afrikaans). Negli ultimi 25 anni, un gruppo di viticoltori indipendenti ha migliorato la reputazione dei vini locali con la Swartland Revolution. Oggi, giovani artisti e creativi stanno trasformando la zona in un polo artistico e culturale. Izak Mouton, ad esempio, è il fondatore di Sakkie Mouton Family Wines. In una recente intervista ha avuto modo di notare come questi viticoltori, un tempo outsider, abbiano sviluppato una cultura innovativa.
Samantha Suddons di VINEVENOM ha, invece, aggiunto che la sperimentazione con uve sottovalutate e resistenti alla siccità sta creando una gamma di stili unici. A Riebeek Kasteel, cittadina alle porte della regione, edifici vittoriani ospitano gallerie d’arte e negozi di ceramica, mentre il The Royal Hotel, uno degli alberghi più antichi del Paese, offre degustazioni informali. The Wine Kollective, l’unica enoteca di Riebeek Kasteel, e il boutique hotel Kokos Huis organizzano degustazioni e visite private a cantine come Swerwer Wines e Intellego. Durante i mesi estivi, i visitatori possono partecipare a barbecue all’alba nei vigneti, sorseggiando vini locali insieme a salsicce alla griglia, offrendo un’esperienza autentica e immersiva nella viticoltura dello Swartland.