Francesco Spadafora, noto e passionale viticoltore siciliano, dice di possedere almeno tre soprannomi. Uno per ogni sua passione. “Concetta”, confida scherzosamente in una recente intervista internazionale, per quando si trova dietro i fornelli in cucina. Un più virile “Calogero” per quando guida il suo trattore. Infine, “François”, quando si parla di cantine e di vino. Rampollo di una rinomata famiglia di ascendenza nobiliare di Monreale (uno dei suoi cugini, ad esempio, detiene il titolo di principe), Francesco è anche l’attento gestore della tenuta Dei Principi di Spadafora: 450 acri a poche decine di chilometri da Palermo.
Pochi anni fa la tenuta godeva di enorme reputazione, soprattutto per quanto concerne il mercato statunitense: era di fatti associata a un importatore americano di un certo spessore, allontanatosi purtroppo a inizio pandemia per difficoltà finanziarie. La tenuta Spadafora rimane comunque un unicum di eccellenza e di alta rappresentanza estera: basti pensare al successo ottenuto nelle degustazioni alla cieca organizzate da Wine Spectator, dove ben 17 dei suoi vini hanno ottenuto un punteggio superiore ai 90 punti. Il prodotto di punta dell’azienda di Francesco è il pregiato Syrah Sole dei Padri, invecchiato in botte per un decennio prima della commercializzazione.
“Sono attratto dalla terra e dalle piante più che dalle persone. – ha confessato Spadafora – A volte mi soffermo a lungo su questo pensiero. Nel 1988, dopo la morte di mio padre, ho lasciato l’azienda in cui lavoravo precedentemente a mio fratello e sono venuto a vivere nella proprietà del vigneto che era stato utilizzato da mio padre per produrre vino sfuso. I primi segnali di una rinascita del vino siciliano erano già nell’aria e credo che con la nostra passione e i nostri prodotti abbiamo contribuito a questa rinascita”.