Gran parte magico processo della vinificazione avviene nel sottosuolo, non visibile, dove la salute del terreno diviene automaticamente cruciale per la qualità e la sostenibilità della viticoltura.
Lo studio intitolato “Living Soils: Microbiology and Nutrition in the Vineyard” di Eva Navascués e Salaet e Ignasi di Fertinagro Biotech esplora proprio l’importanza della biodiversità microbica nel mantenimento della produttività agricola e della sostenibilità ambientale. Questo studio, parte di vari progetti tra il 2013 e il 2024, evidenzia la necessità di pratiche agricole più sostenibili. “Il concetto di suolo vivo – spiegano i ricercatori – sottolinea che il suolo è un ecosistema dinamico ricco di vita, dove la biodiversità è fondamentale per la stabilità e l’efficienza delle risorse. I microrganismi del suolo svolgono ruoli cruciali, dalla trasformazione della materia organica al controllo dei parassiti e al miglioramento dell’assorbimento dell’acqua.
La diversità microbica è essenziale per l’efficienza del suolo e l’adattamento a diverse condizioni climatiche. L’agricoltura intensiva ha degradato i suoli, riducendone la biodiversità microbica e portando a un uso meno efficiente delle risorse e una maggiore vulnerabilità agli stress. Per contrastare questi effetti, si ricorre spesso a fertilizzanti e pesticidi, aggravando ulteriormente l’impoverimento del suolo”. La fertilizzazione organica, invece, mira a nutrire i microrganismi del suolo, migliorando naturalmente la fertilità e riducendo la necessità di input esterni. Migliorare la biodiversità microbica e adottare pratiche di fertilizzazione organica non solo migliora la qualità del suolo e la produttività in modo sostenibile, ma riduce anche l’impatto ambientale: questo il messaggio di fondo che percorre la spina dorsale dell’intera ricerca.