“L’agricoltura biodinamica e biologica è intensa e non sono d’accordo che tutti debbano per forza fare a modo mio, ma vorrei che tutti i miei colleghi e vicini fossero più sostenibili. Sono felice che Sustainable WA contribuisca a incontrare le persone dove si trovano e ad aiutarle a fare passi avanti per il futuro”.
A cosa fa riferimento questo agronomo e imprenditore americano? Ci troviamo nello Stato di Washington, più precisamente nella regione delle Red Mountain, dove da circa un annetto l’intera industria vinicola locale ha scelto di lanciare il cosiddetto programma di certificazione “Sustainable WA”, mirato a promuovere la sostenibilità nelle vigne da vino. La regione di Red Mountain ha accolto positivamente questa iniziativa, ma l’attuazione sta procedendo lentamente, principalmente per le consuete difficoltà burocratiche coinvolte in simili certificazioni. Molte delle quindici cantine di Red Mountain riconoscono l’importanza delle pratiche agricole ecocompatibili e la sostenibilità come parte integrante del futuro.
Tuttavia, capiscono anche che non esiste una soluzione universale per tutti. Le cantine locali, come ad esempio la Upchurch Vineyards, hanno adottato sin dall’inizio pratiche sostenibili, seguendo e prendendo a esempio virtuoso le certificazioni preesistenti come la L.I.V.E e la Salmon Safe dell’Oregon. Queste aziende credono che il buon vino inizi nel vigneto, dove il suolo viene curato senza l’uso di pesticidi distruttivi. Vi è tutta una nuova generazione di viticoltori, in parte influenzata dalla formazione della Scuola di Viticoltura ed Enologia dell’Università della California Davis, che sta portando un cambiamento positivo nella regione, cercando soluzioni sostenibili e alternative come gli ibridi di uva. Il traguardo della nuova certificazione e dei nuovi standard ad essa annessi, grazie a loro e al loro impegno, non sembra poi così distante.