Negli ultimi mesi si è certo fatto un gran parlare di armocromia e, forse, l’eccessiva passione per l’universo dei colori ci sta un po’ sfuggendo di mano. Fino a poco tempo fa, ad esempio, il vino era limitato a due varianti cromatiche, il rosso e il bianco, con tutte le mille sfumature che possono passare nel mezzo.
Eppure, oggi, sta attirando sempre più l’attenzione degli appassionati il cosiddetto vino blu! Questa innovazione è nata nel 2016, quando un gruppo di imprenditori spagnoli ha voluto creare una bevanda non convenzionale per attrarre le generazioni più giovani e sfidare l’immagine tradizionale del vino. Ma come nasce questo vino dal colore dei puffi? È ottenuto utilizzando uve bianche come base, ma con una speciale tecnica di macerazione. Durante questo processo, il succo d’uva viene combinato con un pigmento vegetale chiamato antocianina, estratto dalla buccia di un’uva rossa.
Tutto naturale, insomma: non vengono utilizzati coloranti o additivi artificiali. Il sapore del vino blu mantiene principalmente le caratteristiche dell’uva bianca, infatti l’antocianina ha un impatto minimo sul gusto del consumatore. Questa formula rende la bevanda rinfrescante e leggera, perfetta per i palati che cercano qualcosa di nuovo. Il suo aspetto così particolare lo rende una scelta ideale per feste ed eventi, offrendo un’esperienza visiva unica. La parola ai creativi produttori: si tratta di un prodotto che cattura l’interesse di coloro che cercano nuove esperienze sensoriali. La sua crescita nel mercato è guidata dalla curiosità dei consumatori più giovani e dalla voglia di provare qualcosa di diverso rispetto alle tradizionali opzioni di vino rosso, bianco e rosé”.