Alla Vineland Estates Winery in Ontario, si sta sperimentando una nuova tecnologia per combattere l’oidio, un fungo che minaccia gravemente la viticoltura. L’oidio può distruggere interi raccolti, rivestendo le foglie e gli acini con una muffa bianca.
Con il cambiamento climatico, queste infezioni fungine potrebbero diventare ancora più diffuse e problematiche. Brian Schmidt, enologo della Vineland Estates, afferma che questa tecnologia permette di eliminare efficacemente agenti patogeni come peronospora, oidio e marciume nero, migliorando la gestione dei vigneti in modo più sostenibile: “Tradizionalmente, la muffa viene controllata con fungicidi, ma questi sono costosi, tossici e richiedono protocolli di sicurezza rigorosi. Avendo a disposizione ben 40 ettari di uva, stiamo sperimentando un sistema innovativo che utilizza una combinazione di perossido di idrogeno, ozono e luce UV-C per trattare le viti.
Questo approccio, sviluppato da Clean Works di St. Catharines, agisce direttamente sulla superficie della pianta, eliminando gli agenti patogeni senza lasciare residui chimici”. Gli esperti, come Megan Fisher della Mount Saint Vincent University e Wayne Wilcox della Cornell University, riconoscono il potenziale di questa innovazione. Tuttavia, sottolineano la necessità di ulteriori ricerche per valutare l’impatto a lungo termine sulla salute delle viti e sulla gestione dei funghi interni. Fisher evidenzia che l’efficacia deriva dalla combinazione dei tre elementi, mentre Wilcox apprezza l’assenza di residui chimici sulle bacche. “Questa nuova tecnologia – hanno affermato – rappresenta un passo promettente verso una viticoltura più sostenibile ed ecologica, con potenziali benefici per la qualità del vino e l’ambiente”.