Il Giappone si estende per una superficie che è il 25% più grande dell’Italia e rispetto al nostro Paese ha circa tre volte la quantità di ettari di territorio coperti da foresta. Celebri per bellezza sono i suoi aceri palmati dall’inconfondibile foliage, tra cui alcuni esemplari millenari. I ricercatori giapponesi del Forestry and Forest Products Research Institute (FFPRI) sono riusciti a produrre una perfetta distillazione ricavata dal legno di cedro (15% ABV/vol.).
Il prestigioso centro di ricerca governativo nipponico è stato fondato agli inizi del secolo scorso con lo scopo di svolgere studi e analisi sulla protezione e conservazione degli ecosistemi naturali con un focus sulla sostenibilità delle aree forestali. Dal 2009 l’istituto ha sviluppato anche un programma si ricerca sulla produzione di etanolo. L’alcol viene generato attraverso una polverizzazione di materiale legnoso utilizzato per la produzione che viene amalgamato fino a generare una pasta cremosa alla quale vengono poi aggiunti lieviti ed enzimi (cellulasi) per innescare l’idrolisi nella cellulosa e avviare il processo di fermentazione.
La vera novità di questa sperimentazione chimica è che in assenza di calore i ricercatori FFPRI dichiarano di riuscire, completata la fermentazione, a preservare il “flavour” originale del legno, che varia tra cedro, betulla e ciliegio. A livello di resa è possibile ottenere 3,8 litri di distillato con 4 kg di legno. Pare che vedremo il prodotto commercializzato a breve, un nuovo segmento di mercato denominato “wood spirits“, magari affiancato agli ormai universalmente adorati sakè e whisky. Affinate i palati e preparatevi ad eseguire il vostro rispettoso ojigi di fronte agli scaffali.