Crate: viene dall’Australia il vino più eco-friendly che ci sia
Lo produce Fourth Wave Wine, azienda australiana che ha in portafoglio alcuni dei brand di vino più moderni e trendy del mondo. Il modello di business coniuga l’alta qualità universalmente riconosciuta della produzione viti-vinicola d’Australia con il marketing concettuale più raffinato. Il vino, un Cabernet Sauvignon, prende il nome di Crate, “Cassetta”, la scatola di legno che contiene le bottiglie.
Il packaging è ultra-minimalista: le principali informazioni (marchio, uvaggio, annata, regione e norme) sono indicate direttamente sulla capsula del tappo senza nessuna etichetta sulla bottiglia, mentre le informazioni di dettaglio sono consultabili tramite QR code e codice a barre.Nessun impiego di inchiostro, plastica, carta o colla. Il concept marketing è ideato da Denomination, agenzia grafica di fama internazionale nel campo dell’individuazione di soluzioni di design sostenibile ad alto tasso d’innovazione.
I prodotti che incontrano la creatività al servizio del contenimento dell’impronta ecologica, della riduzione dell’utilizzo di materiali di imballaggio e dell’impiego di materiali riciclabili e riutilizzabili sono oggi al centro delle preferenze d’acquisto di una sempre più ampia popolazione di consumatori attenta alle proprie scelte e abitudini di spesa. Il claim indicato sul cartone riciclabile al 100% che contiene le bottiglie di Crate è una sorta di manifesto politico: “Our planet matters more than our packaging”. Il vino è prodotto in piccoli vigneti di vignaioli accorti rispetto alla sostenibilità sociale dei territori in cui vendemmiano e che optano per reinvestire il fatturato nel miglioramento dei processi di produzione. Progetti come quello di Crate stanno forse spingendo produttori e consumatori nella direzione finale del refilling delle bottiglie di vino?