8 miliardi di Euro (+12% rispetto al 2021) è il dato complessivo del fatturato dell’export del vino italiano nel 2022, che rappresenta un nuovo record per il comparto. I fattori decisivi sono stati: l’apprezzamento del dollaro sull’euro; la diversificazione delle esportazioni, con ulteriore spinta all’internazionalizzazione verso mercati emergenti (l’Asia oggi pesa il 7% sulla bilancia delle vendite); la ripresa del turismo post-Covid a livello globale, con il rilancio dei consumi in ambito Horeca (135 milioni di arrivi di turisti in Italia nell’anno).
Questo è il quadro generale che emerge dall’Osservatorio Federvini curato da Nomisma e TradeLab sulle performance del vino Made in Italy nell’anno che si sta chiudendo. Più in generale, ci sono ulteriori indicatori incoraggianti circa la ripresa dell’intero comparto “Wine & Spirits”: il consumo di alcool fuori casa è cresciuto del 38% rispetto all’anno scorso e a fine anno raggiungerà 1,5 miliardi di consumazioni, con un fatturato totale del segmento di mercato pari a 90 miliardi di Euro.
Tra i dati negativi, complice la congiuntura economica caratterizzata dall’ondata inflattiva più alta degli ultimi 50 anni, vi è la flessione delle vendite di vino nella GDO pari a -3,5% sul 2021. Alla Federvini restano comunque ottimisti per quanto concerne gli andamenti dei consumi durante le imminenti festività natalizie: si stima che il 36% degli italiani regalerà vino a Natale.
Nessuna contrazione dunque, nonostante la generalizzata flessione del potere d’acquisto nel nostro Paese. La Presidente di Federvini Michela Pallini ha incontrato il 2 dicembre scorso il Ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida, insieme alle associazioni di rappresentanza del mondo agricolo e cooperativo, chiedendo al Governo di aumentare le misure a contrasto delle inerzie della burocrazia.
I vertici del dicastero di via XX Settembre a Roma si sono dichiarati impegnati nella semplificazione del numero di registri all’insegna di un maggiore laisser faire che favorisca le imprese produttrici italiane di settore, rendendole più libere di competere sui mercati globali. Ad Maiora!