In Italia, lo sappiamo bene, il vino è un simbolo di identità e tradizione, ma anche di socialità e condivisione. Il consumo varia secondo le generazioni: i giovani preferiscono bere durante gli incontri sociali, mentre gli anziani prediligono il vino a tavola. Tuttavia, entrambi i gruppi bilanciano questa tendenza.
Secondo alcuni dati emersi da recenti studi: “L’italiano medio predilige il vino italiano (96,5%) e preferisce vini con indicazioni geografiche come Dop e Igp (83,1%). Il vino italiano rappresenta per la maggior parte degli italiani qualità (96,2%), gusto (96,1%), tradizione (93,8%), identità (92%) e sostenibilità (84,4%). Il 75,3% degli italiani si oppone alle iniziative che demonizzano il vino, ritenendolo un alimento sano se consumato con moderazione”. La qualità del vino italiano, di fatti, rappresenta un punto fermo per il 54,8% degli italiani, secondo uno studio condotto dall’Osservatorio del Mondo Agricolo Enpaia-Censis.
Questo studio evidenzia la continua evoluzione del rapporto degli italiani con il vino nel corso del tempo, confermando il ruolo centrale del vino nella cultura italiana. Il consumo responsabile è parte integrante della cultura vinicola italiana e va a coinvolgerne tutte le fasce d’età. La fiducia nelle aziende vinicole italiane è alta (84%) per quanto riguarda la capacità di affrontare sfide come i cambiamenti climatici e la sostenibilità. Inoltre, il 93,8% degli intervistati crede che il consumo di vino possa essere educato alla moderazione e alla responsabilità. “Ancora una volta i consumatori, compresi i giovani – dichiara Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato – scelgono l’alto di gamma: I prodotti italiani sono di qualità, rappresentano i territori e l’artigianato”.