La produzione di rifiuti nel processo di vinificazione rappresenta una sfida per raggiungere la tanto agognata e piena sostenibilità nell’industria dell’alcol. È indispensabile capire che la produzione di scarti dell’uva può rappresentare un’opportunità per lo sviluppo sostenibile del settore stesso. I rifiuti derivanti dai frutti in realtà sono una parte importante del modello di economia circolare presente in Europa da ormai molti anni. Il compostaggio di quest’ultimi viene solitamente effettuato dalle industrie vinicole: non è questo, però, il miglior uso sostenibile per questi materiali.
Adega Mayor, un’azienda vinicola dell’Alentejo, in Portogallo, ha trasformato gli scarti d’uva in una risorsa. Collaborando a stretto contatto con Ambar, una start–up di biocosmesi, ha raggiunto l’obiettivo di convertire il tutto in prodotti cosmetici naturali al 100%, chiamati “OR”. Lozioni per le mani, creme idratanti e creme per il corpo combinate con olio di semi d’uva ottenuto da una sapiente mescolanza con il burro: una composizione ricca di nutrienti che fornisce nutrimento e protezione alla pelle.
Questo ha portato alla creazione di prodotti ecocompatibili, all’aumento del reddito, alla generazione di posti di lavoro e, soprattutto, all’utilizzo intelligente dei rifiuti nell’ambito della suddetta economia circolare. Adega Mayor ha dimostrato un modello di sostenibilità perseguibile all’interno dell’industria del vino. Tutto ciò ha il potenziale per mostrare ad altre industrie dell’alcol come ricercare e adottare modelli sostenibili per l’utilizzo dei propri rifiuti.