“Poiché l’America Latina e i Caraibi continuano ad apprezzare le cose più belle della vita, il loro appetito per i vini europei è cresciuto in modo esponenziale. Il successo di questi giganti del vino europeo può essere attribuito ai loro marchi iconici e alle loro indicazioni geografiche, che sono diventati sinonimo di qualità e prestigio”.
Questi alcuni degli ultimi commenti, lasciati a introduzione dei relativi report, rilasciati dagli analisti del mercato enologico globale. Nel solo 2022 Spagna, Francia e Italia sono emerse come principali fornitori di vino non latinoamericano per la regione, con la Spagna in testa a 256,65 milioni di dollari di importazioni. Complessivamente, le importazioni di vino in questa regione ammontano a circa 1,55 miliardi di dollari, riflettendo un mercato in crescita per vini di alta qualità. Il merito, infatti, va ricercato soprattutto nella qualità e nell’esclusività: marchi come Prosecco italiano, Rioja spagnola e Champagne francese sono diventati sinonimo di eccellenza, conquistando i palati degli appassionati di vino in America Latina e oltre. Il successo, però, non si ferma qui fortunatamente.
Nel contesto globale del vino, infatti, l’Italia, la Spagna e la Francia formano un trio dominante, contribuendo in modo significativo alla produzione mondiale. L’Italia, con un’impressionante produzione annua di 4,4 miliardi di litri, ha consolidato la propria posizione nel mercato globale grazie al ricco patrimonio enologico. “Con una crescente domanda di vini europei – hanno poi aggiunto gli economisti – Italia, Spagna e Francia si preparano ad ampliare ulteriormente la loro presenza nella regione, mantenendo un equilibrio tra tradizione e innovazione e rimanendo leader nell’industria vinicola mondiale”.