“Tutta questa tecnologia ci ha dato maggiore libertà artistica come viticoltori. Inoltre, ci ha permesso di risparmiare sui costi della manodopera. Anche se l’installazione degli strumenti d’avanguardia è stata costosa, abbiamo già ottenuto un riscontro positivo sui report legati alla manodopera soltanto dopo due anni e mezzo: abbiamo anche ridotto i costi con tutti i nostri meccanismi di risparmio idrico”.
La citazione proviene da un’intervista al giovane Jesse Katz, il quale ha segnato un capitolo distintivo nell’industria vinicola, diventando il primo enologo a entrare nella lista “30 under 30” di Forbes nel 2013. Da allora, ha conquistato l’attenzione mondiale attraverso otto vini valutati perfettamente a 100 punti e con il record del vino più costoso mai venduto all’asta. Si è fatto valere nel settore anche grazie a un oculato investimento nelle più recenti tecnologie enologiche, le quali hanno poi fruttato sia in termini di risparmio che in quanto a sostenibilità ambientale. Il percorso di successo di Katz, iniziato giovanissimo, è intrecciato con la passione per il vino che ha sviluppato grazie alle esperienze di viaggio con suo padre, il celebre fotografo Andy Katz.
Quest’ultimo ha ispirato il nome della sua cantina, Aperture, dove ogni bottiglia presenta le magnifiche foto di Andy sulle etichette. Attraverso un significativo finanziamento dalla Silicon Valley Bank, ha acquisito un vasto vigneto e un terreno per la sua cantina. Quest’ultima, un capolavoro architettonico moderno, è situata ai margini dei vigneti, a soli 10 minuti da Healdsburg. L’attenta selezione di attrezzature e tecnologie di vinificazione riflette l’approccio meticoloso di Jesse alla sua arte: “Ho scelto la contea di Sonoma – ha dichiarato – perché credo che l’Alexander Valley AVA abbia un grande potenziale per diventare una delle migliori regioni di cabernet al mondo, e in parte ha già mantenuto questa promessa”.