Per noi della Generazione X sarà per sempre l’anatomopatologa Dana Scully di X-Files. Per i Millennials è la terapista Jean Milburn di Sex Education. Per i fan è anche Margaret Thatcher in The Crown. Attivista femminista, l’attrice Gillian Anderson ha stregato con il suo fascino diverse generazioni di series lovers.
Di recente si è lanciata nel business delle bevande analcoliche ― mercato che vale globalmente 437 miliardi di dollari (dato 2022) ― lanciando la sua linea G Spot. In questo caso la malizia non è nell’occhio di chi guarda: il nome è dichiaratamente dedicato al famigerato punto erogeno femminile che la scienza non ha ancora provato esistere, ma che è certamente carico di “sintomatico mistero”, come direbbe il poeta.
L’attrice ha dichiarato che negli ultimi 20 anni ha abusato nel consumo di bevande analcoliche troppo ricche di zuccheri e caffeina e per questo ha voluto creare un suo healthy drink. “Punto G” è una bevanda alcool free in lattina, realizzata nelle tre varianti Lift, Protect e Soothe e al momento è venduta nel solo mercato anglosassone. Le varianti sono ai gusti di frutti di bosco e mele, zenzero e limone, salvia e fiordaliso. La bibita punta in alto a quanto si legge nel sito web: “Le bevande G Spot sono bibite rinfrescanti e naturali riempite fino all’orlo con adattogeni e nootropi che migliorano la vita… E sì, il sapore è buono come sembra”. In fitoterapia, adattogeni e nootropi sono ingredienti funzionali che concorrono a stimolare le nostre capacità cognitive e il nostro sistema immunitario.
Che detta così paiono elisir di lunga vita. Il video di lancio di G Spot è un divertito finto backstage del briefing pre-riprese della pubblicità con protagonista la stessa Anderson. “Just remember, you can do anything you set your mind to, but it takes action, perseverance, and facing your fears.” (Gillian Anderson).