Lo Chardonnay neozelandese rappresenta attualmente solo il 2% delle esportazioni vinicole, secondo New Zealand Winegrowers. Tuttavia, il Chardonnay che sta emergendo da regioni come Hawke’s Bay, Marlborough, e più recentemente Central Otago e North Canterbury, potrebbe cambiare le statistiche.
“Nonostante la crescente domanda – spiegano gli analisti della regione – loChardonnay comprende solo circa il 6% delle vigne neozelandesi. Invece di aumentare la produzione, molti produttori si concentrano su tecniche di coltivazione e affinamento di alta precisione per creare stili distintivi di Chardonnay per il mercato dei vini pregiati”. Produttori, ad esempio, come Steve Smith: co-fondatore di Smith & Sheth e Pyramid Valley, ha recentemente affermato che il segmento di riferimento è quello dei vini di alta qualità, con prezzi tra $40 e $150 a bottiglia. “Nelle principali zone dello Chardonnay – hanno poi aggiunto – il terroir include non solo suolo e clima, ma anche cultura, riflettendo l’idea maori di Turangawaewae, che rappresenta un senso di appartenenza profondo.
Le regioni più calde tendono a produrre Chardonnay più ricchi, mentre quelle più fresche offrono vini con note agrumate e minerali”. Le due principali aree produttrici sono Marlborough e Hawke’s Bay, con rispettivamente 1.083 e 1.034 ettari di Chardonnay. North Canterbury e Central Otago, con poco più di 100 ettari, si caratterizzano anch’esse per climi freschi. Gisborne, con 582 ettari, offre una versione più tropicale del Chardonnay. Il clima di Hawke’s Bay e North Canterbury, con alta umidità e luce UV, favorisce la maturazione dei grappoli mantenendone freschezza. In Central Otago, il riconoscimento del potenziale del Chardonnay ha portato a un aumento della superficie coltivata, che è passata da 79 ettari nel 2020 a oltre 100 ettari.